Fuma la robba,
avanti, fumala!
Che m’importa.
Non sono mai stato bravo
a cambiare la gente.
Forse
sono malato
e il dolore mi piace.
Pippati il mondo,
io mi berrò l’anima stasera.
Fumerò fino a morire.
Domani
sarò io a tirare,
sarai tu a bere,
e tutto sarà uguale.
Il pomeriggio il sole
trafiggerà pupille fragili.
Chi vi credete di essere
voi calcolatori di attimi?
Chiudetevi in casa
che la notte è nostra,
nostra la poesia.
Un giorno di mare,
una foresta frusciante
farà scordare ai nostri corpi
il male che ci vogliamo.
Torniamo sempre a respirare.
Quasi tutti.
E quando la mano di Dio
calerà su noi mortali, allora
vedrete colonne di fuoco
ardere vivi tutti quanti.
Capirete il Male
che mai avete accettato,
e scenderete giù con noi.
Tale è la vostra condanna.
Ora prego, ognuno ai propri posti, il viaggio non è ancora fiinto.