Specchi

Ancora
con gli occhi stanchi
amo in te lo spettro
che non sei tu.

Eppure ti vedo,
forse ti amerei lo stesso.

Sbarre di fumo lieve
mi carezzano i pensieri.
Carezzo i tuoi capelli
cercando emozioni
che non hai,
che non vuoi.

Riflessi,
non ho altro.

Li conservo nel petto,
un bambino che gioca
a collezionare sassolini colorati.

Tutto ciò che voglio
è rannicchiarmi
a piangere ore.

Ma non mi accogli,
né ti fai accogliere.

Mi raccolgo
e fuggo ancora tra le maschere.

È ora di accettare
le nuvole che ho in testa
sono solo voci
come te.

Retour à Vallée de la Lune

Ici
je danse
dans les rochers.

Riconosco le forme,
bevendo il tuo vento salato.

Saluto la balena in acqua,
le infinite stelle in cielo,
lasciando il Sole
tramontare
osservandoci.

La nuit,
c’est très dingue.

Ti ho incontrata
lungo il mare
e nella notte
tu eri il mare.

La forma dei seni
baciati dal Sole,
bruciati dal sale,
carezzati dal vento
come le rocce
– tu es les rochers! –
e io danzatore
del nostro ballo violento.

Sogno arbusti in cerchio,
nel mio lento accarezzarti.

 

Je t’ai aimé,
pour une nuit
au moins…

 

 

Ilaria

Sospiro,
il mio amore è silenzioso.
Le mani che stringo
sono frasi mancate.
Quel modo in cui ti guardo,
forse sai cosa significa
(forse no)
mi viene a mancare l’aria.
Potrei fondermi con te,
allora forse troverei pace
(forse no)
il tuo collo ha la linea perfetta
per le mie labbra.

E non pensare un istante,
non un istante solo,
che io possa pensare soltanto a te,
soltanto a te.
Perché so che impazzirei
e francamente ne ho abbastanza
(forse no)
di essere nel caos
per l’ordine del mondo.

Ma ti assicuro, io
io ti assicuro che il tuo corpo
è tra le poche gabbie
dove sono davvero a casa.
E ti assicuro
(forse no)
che tutte le mie incertezze
non hanno più senso
quando le dedico a te.